giovedì 2 febbraio 2012

Si può aver paura della neve?



E' come aver paura di un fiore mentre sboccia o di un bambino che sorride.

Oggi tutti sono venditori, di qualcosa; vendere è tutto e il compito principale di un
venditore è, logicamente, trovare un compratore.
Ieri esistevano i compratori, che a seconda delle proprie esigenze, cercavano un venditore da cui
servirsi; e così il loro bisogno era soddisfatto.

I più forti sono i venditori di notizie (li definiscono giornalisti) perchè vendono la paura, il terrore.
Allarme, Allerta e Attenzione sono gli strumenti contenuti nella valigetta fornita loro dal datore di lavoro che li paga:
-Allarme: è prevista una nevicata....arriva la pioggia, la nebbia, il sole, l'umidità, il caldo, il freddo......la neve ha ucciso 10 persone, il ghiaccio anche, il caldo ha.......
-Attenzione arriva il freddo dalla Siberia, dove ha gia ucciso sessanta persone.....

Difficile immaginare la neve o la nebbia o il gelo che, armati fino ai denti, riescano ad uccidere delle persone.
Facile immaginare gli uomini che, nonostante la neve, la nebbia, il gelo, il caldo, pretendono di fare sempre le stesse cose, alla stessa velocità, con la stessa modalità.
E così muoiono......
Non li ha uccisi alcuna condizione atmosferica, forse la fretta, la cecità.....
Accade che la natura provochi tragicamente e repentinamente la morte di molte persone;
accadono, purtroppo, disgrazie imprevedibili dalle quali è difficile difendersi, anche se
non impossibile, ma appartengono ad un'altra categoria.

Forse stiamo vivendo al contrario.
Due esempi:
-non si può andare oltre i 130 Km/h e fabbrichiamo e vendiamo macchine che vanno a 300 m/h;
-indossiamo scarpe con le punte davanti, mentre i piedi sono larghi davanti e stretti dietro.

Ho visto un film dove Sean Connery metteva i calzini alla rovescia; le cuciture all'esterno
non fanno male ai piedi, spiegava. Così anche le mutande
Quanta ragione; non si finisce mai di imparare.

C'è crisi, c'è crisi......

2 commenti:

  1. Bellissimo film! "Finding Forrester", vero?

    Tra le cose che vanno al contrario:

    un albero può crescere tanto più alto e possente quanto più profonde sono le sue radici.

    Questi vogliono negarci qualsiasi radice, sia agendo sulla memoria, ridefinendo il passato, cambiando il significato delle cose e delle parole, sia biasimando come "vecchiume malato" qualsiasi desiderio di sicurezze di base umano.

    Così si ottiene solo un popolo isterico, che cerca affannosamente di salire su scalette di corda fissate al nulla.

    Invece un viaggio, qualunque viaggio, anche il più lungo ed avventuroso, è possibile solo avendo una partenza, una casa, una "nostalgia" di un posto in cui tornare, che in fondo è solo il ricordo di ciò che si era, il motore della ricerca di dove andare. Altrimenti si è solo vagabondi, un posto vale l'altro e tutti valgono nulla, in una incessante inflazione di nuovi bisogni. Isteria, appunto...

    Ma l'isteria, quella collettiva soprattutto, è molto pericolosa. Attenti a voi!

    Un abbraccio.

    Marco

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