Benchè si assista alla caduta dei tabù sessuali ed alla diminizione della repressione, mai la sessualità è stata tanto in crisi.
Questo fatto è dovuto all'immensa confusione legata all'apparizione del femminismo, che è altrettanto assurdo quanto il maschilismo. Si è sostituita una nevrosi con un'altra.
Se una donna potesse ubbidire ai suoi impulsi più profondi, forse scoprirebbe che il suo sentimento verso la virilità maschile è una forza misteriosa, potente, capace di contenerla nella totalità e di convertirla in energia sessuale.
Al contrario, l'ideologia femminista la trasforma in un essere senza dolcezza che mina, castra ed abbatte la meravigliosa forza della virilità.
Se l'uomo, da parte sua, potesse liberarsi dalla paura che produce in lui l'immagine femminile negativa, potrebbe donarsi interamente a questo seno meraviglioso ed affascinante, a questa forza primitiva ed infinitamente dolce dell'eros femminile e penetrare in essa con una vitalità trionfante.
E' necessario rinascere.
E' necessario ritrovare il senso del sacro della sessualità, cioè l'emozione primitiva, dolce e terribile della connessione.
La desacralizzazione del sesso è l'espressione della dissociazione affettivo-sessuale.
Essa rappresenta una evoluzione nevrotica.
Il sesso non è un atto puerile, ma è celebrazione e partecipazione ad una fusione misteriosa, la cui natura trascende il mondo della conoscenza.
Il magnetismo sessuale, ricco di significati, è prossimo all'allucinazione ed è legato agli stati mistici, dell'estasi ed alla poesia.
(Rolando Toro - Sessualità-Sacralizzazione dell'amore)
.........Le docce ed i profumi hanno contribuito ad impoverire la vita sessuale ed il grado di piacere che si prova a contatto col corpo di un altro: le relazioni oggi sono molto igieniche, ma poco passionali.
Molti, per paura del contatto, fanno l’amore con videocassette erotiche.
Basta fare l’amore una sola volta con un cosiddetto “primitivo”, per avere la percezione certa che il sesso in occidente è in agonia, forse già morto.
Il piacere erotico è scemato e non ce ne siamo neanche accorti.
(Vittorino Andreoli - Capire il dolore)
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